{"id":5389,"date":"2025-01-09T00:39:04","date_gmt":"2025-01-09T05:39:04","guid":{"rendered":"https:\/\/c500s.com\/giorgio-porcellana-and-the-controversial-gift-economy\/"},"modified":"2025-01-23T17:26:05","modified_gmt":"2025-01-23T22:26:05","slug":"giorgio-porcellana-e-la-controversa-economia-del-dono","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/c500s.com\/it\/giorgio-porcellana-e-la-controversa-economia-del-dono\/","title":{"rendered":"Giorgio Porcellana e la controversa economia del dono"},"content":{"rendered":"\t\t
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Islands of Change, la piattaforma di economia solidale ideata da Giorgio Porcellana sta rivoluzionando la finanza digitale<\/strong><\/h2>\n

Il progetto di Giorgio Porcellana ha subito attirato l\u2019attenzione mediatica e creato polemiche. Alcuni lo criticano. Perch\u00e9? \u00c8 semplice: si tratta di una serie perpetua di donazioni solidali senza fini di lucro. Un progetto innovativo che non piace ai grandi poteri economici. Se qualcuno ti chiedesse di regalare soldi, lo faresti? E se ti dicessimo che esiste una comunit\u00e0 internazionale dove i partecipanti si scambiano donazioni in denaro, ci crederesti? Ebbene s\u00ec, <\/span>esiste davvero<\/a>.<\/span><\/p>\n

La maggior parte della popolazione mondiale \u00e8 abituata all\u2019economia lineare. Si lavora, si vendono prodotti o servizi e si guadagna denaro. Quando i soldi finiscono, bisogna lavorare di nuovo o vendere altro, producendo o comprando prima. Ma esiste un\u2019altra economia, antica e basata sul dono. Qui i partecipanti ricevono denaro in regalo senza dover lavorare n\u00e9 restituirlo. Questa economia \u00e8 reale e si chiama Islands of Change (IOC). \u00c8 parte della International Jorel Foundation, una fondazione umanitaria internazionale con sede a Panama<\/a>.<\/span><\/p>\n

Giorgio Porcellana l\u2019ideatore e portavoce del progetto, vive spostandosi tra Asia e America Latina, seguendo lo stile di vita dei nomadi digitali. La fondazione Internazionale Jorel sostiene progetti umanitari innovativi. Tra questi spicca la creazione di ecovillaggi biosostenibili a energia libera. Le case sono indipendenti, con giardino, orto familiare e, per chi lo desidera, una piscina. Un esempio concreto di vita sostenibile e solidale.<\/span><\/p>\n

C500s<\/strong> ha incontrato Giorgio Porcellana, conosciuto nella Community come Jorel, che in questa intervista ha raccontato come il suo sogno sia diventato realt\u00e0. Un progetto che sta facendo scalpore nei social e nei media. In questa intervista, Giorgio Porcellana parla con passione del potenziale trasformativo di un’economia del dono, considerandola un modo per ripensare i valori della societ\u00e0. <\/p>\n

Giorgio Porcellana sottolinea come questo sistema favorisca la generosit\u00e0 e la collaborazione, piuttosto che i motivi di profitto, mettendo in evidenza come rafforzi la fiducia e i legami comunitari. Attraendo esempi storici, Giorgio Porcellana dimostra che le economie del dono hanno radici culturali profonde e possono offrire un’alternativa etica e sostenibile ai modelli capitalistici moderni.<\/p>\t\t\t\t\t\t\t\t<\/div>\n\t\t\t\t<\/div>\n\t\t\t\t\t<\/div>\n\t\t\t\t<\/div>\n\t\t

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\n\t\t\t\tIntervista con Giorgio Porcellana, Indice dei Contenuti\t\t\t<\/h4>\n\t\t\t\t\t\t\t
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Come \u00e8 nata l\u2019idea di creare una comunit\u00e0 di economia solidale?<\/strong><\/h3>

Giorgio Porcellana: <\/strong>L\u2019Economia Circolare Solidale del Dono ha radici profonde nell\u2019antichit\u00e0, basandosi su principi matematici e geometrici sviluppati dal popolo sumero e usati inizialmente per scopi diversi. Questo modello \u00e8 stato adottato per millenni da comunit\u00e0 e trib\u00f9 di tutto il mondo, in particolare in Africa, Sud America e Oriente, oltre che da gruppi di origine ebraica.<\/p>

Non si tratta di beneficenza, ma di un sistema economico creato dalla gente per la gente, capace di crescere con l\u2019aumento dei partecipanti e di redistribuire risorse in modo solidale e ciclico. Il sistema si fondava su una logica di rotazione. I membri della comunit\u00e0 si univano per raccogliere beni come viveri, vestiti e prodotti artigianali da destinare a turno a una famiglia.<\/p>

Questa, dopo aver trattenuto ci\u00f2 di cui aveva bisogno, ne donava una parte ad altre famiglie. Una volta completata la fase iniziale, il ciclo ricominciava con una nuova famiglia, coinvolgendo anche coloro che avevano gi\u00e0 beneficiato del sistema e nuovi partecipanti. Questo processo garantiva sostegno continuo, senza impoverire nessuno e assicurando che ogni membro della comunit\u00e0 avesse accesso alle risorse necessarie.<\/p>

Questo modello \u00e8 ancora vivo in alcune trib\u00f9 africane, dove il dono e la redistribuzione creano abbondanza condivisa. Nelle comunit\u00e0 di origine ebraica, questa economia si \u00e8 evoluta nell\u2019uso del denaro al posto dei beni materiali. Cos\u00ec \u00e8 nata una vera e propria economia circolare che permetteva di vivere senza lavorare per il denaro, dedicandosi ad attivit\u00e0 personali, culturali o creative. Il sistema, crescendo, consentiva di accumulare somme sempre pi\u00f9 consistenti, che venivano investite per creare imprese in settori strategici.<\/p>

Da questo modello sono nate attivit\u00e0 che hanno rivoluzionato l\u2019economia globale, come imprese nel tabacco, petrolio, acciaierie, trasporti, telecomunicazioni, farmaceutica e finanza. Queste attivit\u00e0 non solo hanno dato lavoro a migliaia di persone, ma hanno anche reso le famiglie coinvolte sempre pi\u00f9 influenti. Questo sistema rappresenta un esempio unico di come la solidariet\u00e0 e la collaborazione possano creare ricchezza e stabilit\u00e0.<\/p>

Qual \u00e8 la teoria dell\u2019economia del dono e perch\u00e9 \u00e8 diventata attuale?<\/strong><\/h3>

Giorgio Porcellana<\/strong>: L’economia del dono, o gift economy<\/em>, rappresenta un modello economico e culturale basato sul valore d’uso di beni e servizi, piuttosto che sul valore monetario. Si fonda su uno scambio reciproco che non prevede obblighi di ricompensa immediata o futura.\u00a0Questo sistema rompe con le logiche tradizionali dell’accumulazione e del profitto, sfidando la centralit\u00e0 dell’utile che domina l’economia moderna. Il dono, nella sua gratuit\u00e0, si presenta come un atto simbolico e sociale che riafferma la possibilit\u00e0 di un’economia alternativa, basata sulla relazione e sulla solidariet\u00e0.<\/span><\/p>

Il dono non \u00e8 semplicemente un trasferimento materiale; \u00e8 un’azione che implica una decisione e un coraggio, richiedendo al donatore di instaurare e rafforzare legami sociali. Questo gesto gratuito crea un sistema relazionale in cui il valore non \u00e8 definito dal profitto, ma dalla connessione tra le persone che produce solidariet\u00e0 e fiducia.\u00a0Come il racconto biblico di Elia e la vedova di Zarepta illustra, il dono ha una dimensione che trascende il calcolo: anche quando le risorse sembrano scarse, l’atto del donare genera un’abbondanza simbolica che si rinnova.\u00a0<\/span><\/p>

L’economia del dono \u00e8 una sfida per gli economisti moderni?<\/span><\/strong><\/h3>

Giorgio Porcellana:\u00a0<\/span>Si. Il dono rappresenta un paradosso per gli economisti tradizionali, che lo considerano irrazionale perch\u00e9 non si inserisce nei parametri della logica monetaria. L’economia del dono non nega il valore dei sistemi economici consolidati, ma li sfida a riconoscere la necessit\u00e0 di integrare valori come la gratuit\u00e0 e la solidariet\u00e0.\u00a0<\/span>Non si tratta di sostituire i mercati o il capitalismo, ma di proporre prospettive pi\u00f9 inclusive, in cui le economie siano mediate da considerazioni sociali e politiche. L’economia del dono non \u00e8 un’utopia, ma un invito a ripensare i rapporti economici e sociali.<\/span><\/p>

Un esempio moderno di economia del dono \u00e8 la comunit\u00e0 del software libero. Qui, programmatori e utenti condividono liberamente codici, migliorano programmi e distribuiscono i risultati, senza aspettarsi guadagni diretti.\u00a0Questo approccio dimostra che il dono non \u00e8 solo un concetto del passato, ma un principio applicabile anche a contesti tecnologici e globalizzati. La libert\u00e0 di creare, migliorare e redistribuire \u00e8 un atto di generosit\u00e0 collettiva, che beneficia non solo i singoli ma l’intera comunit\u00e0.<\/span><\/p>

Perch\u00e9 il dono non \u00e8 in linea con l\u2019economia neoclassica?<\/strong><\/h3>

Giorgio Porcellana:<\/strong> Il dono sfida l’economia neoclassica perch\u00e9 scardina uno dei suoi pilastri fondamentali: la massimizzazione dell\u2019utilit\u00e0 individuale. Il dono, infatti, non \u00e8 un atto individualista ma relazionale, legato ai rapporti tra le persone e alle dinamiche sociali.\u00a0David Graeber ha dimostrato che l\u2019economia non \u00e8 nata dal baratto n\u00e9 dalla moneta, ma dal debito, e prima ancora dal dono. Marcel Mauss, nel suo celebre saggio sul dono, lo definisce un <\/span>fatto sociale totale<\/em>: un elemento culturale inestricabilmente connesso a tutti gli altri aspetti della societ\u00e0.<\/span><\/p>

Un esempio emblematico di economia del dono \u00e8 il potlach<\/em>, una cerimonia tradizionale praticata dai nativi della costa nord-occidentale del Pacifico (come i Kwakiutl, Tlingit e Salish). In queste celebrazioni, la generosit\u00e0 dei partecipanti viene premiata con prestigio sociale. Ma questo avveniva anche nell\u2019Italia longobarda dell\u2019VIII secolo.<\/p>

Il termine stesso, potlach<\/em>, significa “dono” in lingua chinook. Durante queste occasioni, si assiste a una competizione nel donare beni, dando vita a un ciclo virtuoso di reciprocit\u00e0 e rafforzamento dello status sociale. Mauss defin\u00ec questa pratica come esempio perfetto dell’economia del dono, dimostrando che il valore del dono supera quello del denaro, poich\u00e9 incorpora altruismo, prestigio e relazioni.<\/p>

Anche nella nostra cultura moderna troviamo tracce di queste dinamiche. Durante occasioni come il Natale o i compleanni, mettiamo in pratica una sorta di potlach moderno<\/em>, scambiando regali che rafforzano i nostri legami sociali e riaffermano la reciprocit\u00e0. Sebbene spesso mediati dal consumo, questi gesti conservano l\u2019essenza del dono: la costruzione e il mantenimento delle relazioni.<\/p>

Il dono, quindi, non \u00e8 solo un gesto economico, ma un processo che tiene insieme la societ\u00e0. \u00c8 un atto che genera connessioni, crea obblighi reciproci e sfida il dominio dell\u2019utilitarismo, mostrando che l\u2019essere umano \u00e8 prima di tutto un animale sociale, capace di costruire significato attraverso la condivisione e la generosit\u00e0.<\/p>

Antropologi, economisti e filosofi hanno studiato l\u2019economia del dono, serviva Giorgio Porcellana per metterla in atto?<\/strong><\/h3>

Giorgio Porcellana:<\/strong> Ahahah, pare proprio di s\u00ec! Io ho sviluppato un sistema matematico per lo scambio del dono come sistema economico. Tra i principali studiosi delle economie primitive e dell’economia del dono troviamo figure di rilievo come Karl Polanyi (Il sostentamento dell’uomo<\/em>), Marcel Mauss (Saggio sul dono<\/em>), Bronislaw Malinowski (Gli argonauti del Pacifico occidentale<\/em>), Raymond Firth (We, the Tikopia<\/em>) e Maurice Godelier, tra gli altri. I loro studi hanno permesso di comprendere le dinamiche delle economie non basate sul mercato, evidenziando come il dono sia un elemento centrale nell\u2019organizzazione sociale ed economica di molte culture.<\/p>

Sebbene l’economia del dono venga spesso associata a comunit\u00e0 tradizionali, esempi del suo funzionamento si trovano anche nel mondo contemporaneo. Ad esempio, i centri di raccolta del sangue operano attraverso donazioni volontarie, senza offrire ricompense materiali ai donatori. Allo stesso modo, le famiglie che donano organi non ricevono compensazioni economiche, mostrando come in questi atti prevalga l\u2019altruismo sul guadagno monetario.<\/p>

Un altro esempio significativo \u00e8 rappresentato dalle comunit\u00e0 di software libero. I programmatori condividono il codice sorgente dei loro programmi su internet, permettendo a chiunque di copiarlo, modificarlo o migliorarlo. In cambio, ottengono prestigio e riconoscimento all\u2019interno della comunit\u00e0 tecnologica, mentre il collettivo beneficia di strumenti pi\u00f9 avanzati e funzionali. Questo modello dimostra come l’economia del dono possa coesistere con ambienti moderni e tecnologici.<\/p>

Nelle societ\u00e0 delle isole del Pacifico, prima del XIX secolo, esistevano economie del dono che in alcuni casi persistono ancora oggi. Ad esempio, nelle isole Cook e a Tokelau, nonostante lo sviluppo di un’economia di mercato, \u00e8 ancora praticato l\u2019inati<\/em>: un sistema di condivisione equa di tutto il cibo raccolto in ciascun atollo. Anche le comunit\u00e0 di diaspora in Nuova Zelanda, Australia e Stati Uniti, pur partecipando alle economie di mercato dei Paesi in cui vivono, cercano di mantenere tradizioni legate all’economia del dono, come la reciprocit\u00e0 di denaro e regali. Questa pratica \u00e8 essenziale nelle culture di Samoa (fa\u2019aSamoa<\/em>), Tonga (anga fakatonga<\/em>) e altre comunit\u00e0 del Pacifico, evidenziando l’importanza del dono come elemento fondante della loro identit\u00e0 culturale.<\/p>

Ad alcuni pu\u00f2 sembrare fantascienza, avete molti detrattori?<\/strong><\/h3>

Giorgio Porcellana:<\/strong> Non molti ma alcuni sono accaniti e cercano di screditarci. L\u2019ignoranza \u00e8 un brutto male!<\/p>

Cosa consiglieresti a chi cerca di screditarvi?<\/strong><\/h3>

Giorgio Porcellana: <\/strong>Di studiare. Ma se proprio gli resta difficile potrebbero almeno avvalersi del cinema e della narrativa. Magari \u00e8 pi\u00f9 facile per il loro livello culturale.\u00a0Il cinema e la narrativa hanno spesso esplorato il tema dell’<\/span>economia del dono<\/strong>. Attraverso queste narrazioni, si immaginano societ\u00e0 in cui lo scambio economico non \u00e8 regolato dal denaro, ma da principi di solidariet\u00e0 e reciprocit\u00e0.<\/span><\/p>

Un esempio significativo \u00e8 la trilogia marziana<\/strong> di Kim Stanley Robinson, che immagina societ\u00e0 umane sviluppatesi lontano dalla Terra e che adottano l’economia del dono. Anche I diseredati<\/strong> di Ursula K. Le Guin affronta il tema attraverso una societ\u00e0 anarchica che abbraccia pienamente questo sistema economico, sottolineando l’importanza della cooperazione e del rifiuto della propriet\u00e0 privata.<\/p>

Un altro esempio \u00e8 Notizie da nessun luogo<\/strong> di William Morris, che dipinge un’utopia in cui l’economia del dono regola tutte le interazioni sociali, offrendo una visione di armonia e giustizia sociale.\u00a0La narrativa fantascientifica amplia ulteriormente l’immaginazione sull’economia del dono. <\/span>La grande esplosione<\/strong> di Eric Frank Russell, ad esempio, racconta l’incontro tra un’astronave militare e una societ\u00e0 pacifista ispirata ai principi gandhiani, dove il dono sostituisce il mercato tradizionale.<\/span><\/p>

In Down and Out in the Magic Kingdom<\/strong> di Cory Doctorow, invece, la storia \u00e8 ambientata in un futuro in cui immortalit\u00e0 e abbondanza rendono irrilevanti i beni materiali. In questo contesto, il denaro viene rimpiazzato da un sistema economico basato sulla reputazione, che regola le dinamiche sociali.\u00a0Nel cinema, uno degli esempi pi\u00f9 emblematici \u00e8 il film <\/span>“Un sogno per domani”<\/strong> (<\/span>Pay It Forward<\/em>, 2001), diretto da Mimi Leder. La pellicola racconta la storia di un giovane che propone un sistema per migliorare il mondo basato sul dono<\/span><\/p>

Tra gli altri esempi filmici di grande interesse possiamo considerare “La trilogia marziana”<\/strong> di Kim Stanley Robinson (ispirata alla letteratura, ma che offre spunti per futuri adattamenti cinematografici); Notizie di Nessun Luogo<\/strong> di William Morris” tra altri contributi tematici globali suggeriti. Sarebbe meraviglioso se un giorno Netflix producesse un documentario su Giorgio Porcellana e le\u00a0Isole del Cambio<\/a>.<\/p>\t\t\t\t\t\t\t\t<\/div>\n\t\t\t\t<\/div>\n\t\t\t\t\t<\/div>\n\t\t\t\t<\/div>\n\t\t

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Come funziona Islands of Change di Giorgio Porcellana? <\/strong><\/h3>

Giorgio Porcellana:<\/strong> Con l\u2019avvento della tecnologia, gestire questi meccanismi \u00e8 diventato molto pi\u00f9 semplice. Da questa combinazione di tecnica e logica matematica nasce Islands of Change, una piattaforma digitale innovativa. Questa piattaforma consente a chi lo desidera di accedere a un sistema basato sull\u2019economia solidale e circolare del dono, pensato per offrire vantaggi a tutti i partecipanti.<\/p>

In Islands of Change, l\u2019attivit\u00e0 del dono \u00e8 completamente volontaria. Non richiede investimenti, partecipazione a business o acquisto di prodotti e servizi. Non ci sono obblighi di invito o reclutamento, costi di gestione o abbonamenti. Non \u00e8 necessario acquistare materiale didattico o formativo, n\u00e9 esistono date prestabilite per ricevere i doni. Ogni avanzamento verso la posizione di Erede, quella centrale con i doni associati, segue tempi imprevedibili e pu\u00f2 richiedere pazienza. Tuttavia, il sistema garantisce che, prima o poi, ogni partecipante raggiunger\u00e0 la propria posizione.<\/p>

Per accedere a Islands of Change, \u00e8 necessario un Referral Link fornito da un partecipante gi\u00e0 registrato oppure un Link automatico No Referral, senza invitante. \u00c8 comunque possibile aggiungere un invitante successivamente. Una volta registrati, previa verifica KYC, si accede alla prima isola del sistema, iniziando il percorso nell\u2019economia circolare e solidale attraverso il circuito delle Fast Islands.<\/p>

Dopo essere diventati Erede per la seconda volta nella prima isola, si pu\u00f2 accedere a un secondo e terzo arcipelago, ciascuno composto da quattro isole. Questi livelli successivi permettono di ricevere doni di valore crescente, offrendo ulteriori opportunit\u00e0 all\u2019interno del sistema.<\/p>

Puoi farci un esempio pratico e comprensibile di come funziona islands of Change?<\/strong><\/h3>

Giorgio Porcellana:<\/strong> Per non specificare una moneta in concreto, facciamo l\u2019esempio con monete d\u2019oro. Ecco un esempio pratico e semplificato di come funziona il sistema di Islands of Change, utilizzando un meccanismo basato sul dono:<\/p>

Un partecipante entra nel sistema offrendo un dono iniziale, ad esempio di 100 monete d\u2019oro. Questo gli permette di accedere al primo livello. Quando arriva il suo turno, raggiunge la posizione di Erede e riceve doni da altri partecipanti, per un totale pari a 8 volte il valore iniziale, quindi 800 monete d\u2019oro.<\/p>

Con le 800 monete ricevute, il partecipante:<\/p>

  • Usa 400 monete (la met\u00e0) per accedere al livello superiore.<\/li>
  • Tiene per s\u00e9 300 monete per le proprie necessit\u00e0.<\/li>
  • Usa le restanti 100 monete per rientrare nel primo livello, garantendo la continuit\u00e0 del sistema.<\/li><\/ul>

    Dal secondo ciclo in poi, ogni volta che il partecipante torna a essere Erede nel primo livello, pu\u00f2 trattenere 700 monete per s\u00e9 e usarne solo 100 per rientrare, perch\u00e9 \u00e8 gi\u00e0 entrato nel secondo livello con il primo ciclo.<\/p>

    Quando raggiunge il secondo livello, avendo investito 400 monete, il meccanismo si ripete. Quando arriva il suo turno come Erede, riceve 8 doni di 400 monete, per un totale di 3.200 monete d\u2019oro. Con queste:<\/p>

    • Usa 1.600 monete per accedere al livello superiore (il terzo).<\/li>
    • Tiene per s\u00e9 1.200 monete per le proprie necessit\u00e0.<\/li>
    • Usa 400 monete per rientrare nel secondo livello, garantendo la continuit\u00e0 del sistema.<\/li><\/ul>

      Dal secondo ciclo del secondo livello in poi, il partecipante pu\u00f2 trattenere 2.800 monete e usare solo 400 per rientrare, perch\u00e9 \u00e8 gi\u00e0 entrato nel terzo livello con il primo ciclo.<\/p>

      Nel terzo livello, entrando con un dono di 1.600 monete, il partecipante riceve 8 doni di pari importo, per un totale di 12.800 monete d\u2019oro. Con queste:<\/p>

      • Usa 6.400 monete per accedere al quarto livello.<\/li>
      • Tiene per se 4.800 monete.<\/li>
      • Usa 1.600 monete per rientrare nel terzo livello.<\/li><\/ul>

        Dal secondo ciclo del terzo livello in poi, pu\u00f2 trattenere 11.200 monete per s\u00e9 e ridonare solo 1.600 per rientrare.<\/p>

        Nel quarto livello, il partecipante dona 6.400 monete per accedervi. Quando arriva il turno come Erede, riceve 8 doni di pari importo, per un totale di 52.800 monete d\u2019oro. Se decide di fermarsi al quarto livello, pu\u00f2 trattenere 7 doni (46.400 monete) e usa solo 6.400 monete per rientrare perpetuamente nel livello, senza necessit\u00e0 di salire ulteriormente.<\/p>

        Questo piano matematico \u00e8 studiato per garantire che tutti i partecipanti possano avanzare e ricevere i doni, senza esclusioni. Grazie alla ripartizione equa e al reinvestimento parziale, il sistema crea un ciclo perpetuo di economia solidale, dove ogni partecipante beneficia delle opportunit\u00e0 offerte dal dono. Inoltre, i nuovi regolamenti e l\u2019esperienza accumulata nel primo anno assicurano che tutti possano ricevere i propri doni entro i primi 12 mesi, eliminando ogni possibilit\u00e0 di fraintendimenti o disagi.<\/p>

        \"Giorgio<\/p>

        E nella piattaforma vedremo anche Giorgio Porcellana?<\/h3>

        Giorgio Porcellana:\u00a0<\/span>Certo vedrete Giorgio Porcellana, la moglie, gli amici, i parenti… Tutti dobbiamo contribuire e tutti riceviamo benefici.<\/p>

        Quindi si pu\u00f2 dire che Islands of Change \u00e8 un sistema di sviluppo dell\u2019economia del dono decentralizzato? <\/strong><\/h3>

        Giorgio Porcellana: <\/strong>Si assolutamente. Il denaro utilizzato per i doni viene regalato direttamente da persona a persona. Questo avviene nel rispetto delle leggi internazionali e nazionali sui regali in denaro di modiche cifre, come accade con musicisti di strada, mendicanti, camerieri, parcheggiatori, o coppie di sposi.<\/p>

        La piattaforma Islands of Change \u00e8 amministrata dalla International Jorel Foundation, di cui sono portavoce ufficiale e presidente onorario. \u00c8 completamente decentralizzata, non trattiene percentuali sui doni e non richiede intermediari.\u00a0Il suo funzionamento \u00e8 semplice, simile a una rubrica telefonica. I partecipanti possono contattarsi tra loro ogni volta che agiscono come Donatori o quando raggiungono la posizione centrale di Erede.<\/span><\/p>

        I passaggi tra le posizioni e le isole avvengono automaticamente. Dopo aver completato le donazioni come Donatore e aver raggiunto il centro come Erede, si ricevono i doni e si esce dall\u2019isola. Si pu\u00f2 scegliere di rientrare come Donatore effettuando un nuovo dono a un altro Erede. Questo processo pu\u00f2 essere ripetuto all\u2019infinito, ogni volta che lo si desidera.<\/p>

        Ma come fai a mantenere la piattaforma se non genera profitti?<\/strong><\/h3>

        Giorgio Porcellana: <\/strong>Fino ad oggi ho sostenuto personalmente, in forma privata, tutte le spese per la creazione e la gestione della piattaforma. Questo \u00e8 stato possibile grazie ai guadagni delle mie societ\u00e0, che mi hanno permesso di sviluppare ben tre Arcipelaghi differenti, come se avessi realizzato tre piattaforme separate.<\/p>

        Per garantire il funzionamento della piattaforma, sono stati introdotti degli Avatar virtuali imparziali, chiamati Eternal. Questi Avatar hanno facilitato l\u2019accesso dei primi partecipanti e intervengono in caso di cancellazione di un partecipante, assicurando la continuit\u00e0 del sistema. Gli Eternal sostituiscono temporaneamente i partecipanti mancanti, permettendo agli altri di avanzare fino alla posizione di Erede. Gli Avatar, che appartengono al Dipartimento di Economia Circolare Solidale della Fondazione, operano come normali partecipanti, donando e ricevendo senza alcun privilegio o eccezione.<\/p>

        Gli Avatar Eternal hanno nomi ispirati a divinit\u00e0 greche, egizie, orientali e mitologiche. Quando ricevono doni, questi vengono incamerati dalla Fondazione come vere e proprie donazioni. Tali risorse vengono utilizzate per sostenere sia le necessit\u00e0 del Dipartimento che il funzionamento della piattaforma, oltre a finanziare vari progetti umanitari. Tra questi vi sono la costruzione di ecovillaggi, centri salute, strutture per anziani, scuole alternative per bambini e ragazzi, centri di formazione artistica, scuole di musica, canto e ballo, laboratori di scienza e tecnologia, iniziative per la sicurezza delle donne, centri di accoglienza per persone in difficolt\u00e0 e biblioteche digitali.<\/p>

        Grazie a queste donazioni, la Fondazione sar\u00e0 in grado di coprire le spese di Islands of Change, liberandomi finalmente dalla necessit\u00e0 di pagare di tasca mia, come ho fatto finora. In questo modo, la piattaforma potr\u00e0 continuare a crescere e a operare con il supporto diretto della Fondazione Internazionale Jorel.<\/p>

        Per\u00f2, a prima vista potrebbe sembrare uno schema Ponzi. In cosa si differenzia Islands of Change di Giorgio Porcellana da un sistema di guadagni piramidale?<\/strong><\/h3>

        Giorgio Porcellana: <\/strong>La piattaforma \u00e8 stata attentamente analizzata da diversi studi legali in varie parti del mondo, e tutti gli avvocati coinvolti hanno confermato la piena legalit\u00e0 del sistema. Non ha nulla a che vedere con schemi a catena di Sant\u2019Antonio o piramidali. La differenza fondamentale risiede nell\u2019assenza di obblighi di reclutamento. L\u2019avanzamento delle posizioni da Donatore pu\u00f2 avvenire anche con l\u2019inserimento di Cloni virtuali, ovvero Avatar generati dai partecipanti stessi con un semplice click. Questo meccanismo garantisce che anche l\u2019ultimo dei partecipanti possa chiudere le posizioni necessarie per proseguire e raggiungere la posizione di Erede.<\/p>

        Tutti i partecipanti, senza alcuna distinzione, possono contribuire all\u2019avanzamento di chi si trova nella stessa Isola. Nessuno rimane bloccato a lungo nella stessa posizione, perch\u00e9 il sistema consente a tutti di progredire, seppure con tempi variabili. Dopo il primo anno di esperienza, la piattaforma ha affinato i suoi strumenti per velocizzare l\u2019avanzamento dei partecipanti e rendere il percorso pi\u00f9 fluido per tutti.<\/p>

        Islands of Change non presenta alcuna somiglianza con uno schema Ponzi, per diversi motivi chiave. Essendo decentralizzata, non esiste un \u201cSig. Ponzi\u201d o un\u2019entit\u00e0 centrale che trattiene il denaro o una percentuale di quanto viene donato. I doni vengono trasferiti direttamente dal Donatore all\u2019Erede, senza intermediari, broker o provvigioni. Anche se un Erede decidesse di trattenere i propri doni e non rientrare pi\u00f9 nel sistema, gli altri partecipanti continuerebbero ad avanzare regolarmente.<\/p>

        Non c\u2019\u00e8 nemmeno uno schema piramidale. In Islands of Change, non esiste un vertice privilegiato che continua a beneficiare all\u2019infinito del lavoro degli altri. Una volta raggiunta la posizione di Erede e ricevuti i doni, il partecipante deve uscire dall\u2019Isola. Solo se lo desidera, potr\u00e0 rientrare, ma partendo nuovamente dalla base come Donatore.<\/p>

        Questo meccanismo garantisce un ciclo equo e inclusivo, in cui ogni partecipante ha la possibilit\u00e0 di raggiungere la posizione centrale. Inoltre, il sistema \u00e8 progettato per garantire equit\u00e0 e rotazione continua, senza esclusioni.<\/p>

        \u00c8 obbligatoria la permanenza nella community?<\/strong><\/h3>

        Giorgio Porcellana:<\/strong> La permanenza nella community di Islands of Change non \u00e8 obbligatoria. Chiunque pu\u00f2 abbandonare la piattaforma e la community in qualsiasi momento, senza alcun vincolo. Non ci sono obblighi di proseguimento e nessuno deve nulla a nessuno. Il dono \u00e8 completamente libero e incondizionato, privo di qualunque obbligo di restituzione o continuit\u00e0.<\/p>

        Se si decide di lasciare le Isole definitivamente, trattenendo i doni ricevuti, \u00e8 possibile farlo senza che ci\u00f2 comprometta il funzionamento del sistema. Gli altri partecipanti continueranno il loro percorso regolarmente. Questo \u00e8 reso possibile grazie alla struttura matematica e geometrica che sostiene il sistema, garantendo la continuit\u00e0 anche in caso di abbandoni.<\/p>

        Per chi sceglie di restare e beneficiare dell\u2019Economia Circolare e Solidale, \u00e8 richiesto di ridonare la parte eccedente dei doni ricevuti. Questo permette di mantenere la circolarit\u00e0 del sistema e garantisce vantaggi a tutta la community. Ogni partecipante trattiene solo la parte spettante, mentre la ridistribuzione contribuisce al benessere collettivo, in linea con i principi di solidariet\u00e0 e con il regolamento della piattaforma.<\/p>

        In sintesi, partecipare \u00e8 una scelta libera, e lasciare la community non comporta alcuna penalit\u00e0. Chi decide di proseguire, invece, contribuisce attivamente alla circolazione del valore all\u2019interno della community.<\/p>

        Che numeri avete raggiunto in Islands of Change?<\/strong><\/h3>

        Giorgio Porcellana: <\/strong>Ad oggi, la Community di Islands of Change ha superato i 150.000 partecipanti provenienti da oltre 36 nazioni. Il numero di membri continua a crescere mese dopo mese, dimostrando l\u2019attrattiva e il successo del sistema. Nel primo anno di attivit\u00e0, da dicembre 2023 a dicembre 2024, sono stati ridistribuiti doni per un valore complessivo superiore a 10 milioni di dollari.<\/p>

        \u00c8 importante sottolineare che questi doni non sono mai transitati attraverso la piattaforma stessa, ma sono stati scambiati direttamente da conto a conto tra i partecipanti, nel pieno rispetto delle normative e grazie al sistema di modiche somme scambiate tra le varie Isole.\u00a0Questi numeri evidenziano non solo la crescita della community, ma anche l\u2019efficienza del modello di Economia Circolare e Solidale che caratterizza Islands of Change.<\/span><\/p>

        Quali sogni deve ancora realizzare Giorgio Porcellana?<\/strong><\/h3>

        Giorgio Porcellana: <\/strong>I sogni da realizzare sono molti. Il primo obiettivo da raggiungere \u00e8 la creazione di villaggi autosufficienti in varie parti del mondo, dotati di strutture innovative e sostenibili. Ogni villaggio avr\u00e0 un centro salute indipendente, scuole private per la formazione di bambini e ragazzi, centri di vitalit\u00e0 per anziani dedicati alla creativit\u00e0 e all\u2019intrattenimento, un supermercato interno con prodotti agricoli e alimentari autoprodotti, piccoli allevamenti per il fabbisogno della comunit\u00e0, un parco giochi per bambini, palestre e centri sportivi, cinema e laboratori artistici per lo sviluppo di talenti nella pittura, scultura, musica, danza e altre forme d\u2019arte. Ci saranno anche biblioteche digitali per accedere a milioni di libri da tutto il mondo.<\/p>

        Le abitazioni saranno costruite rapidamente con materiali innovativi e naturali, progettate per promuovere una vita pi\u00f9 semplice e in armonia con la natura. Questi villaggi saranno luoghi in cui l\u2019amicizia, la solidariet\u00e0 e l\u2019aggregazione saranno valori centrali, favorendo lo sviluppo personale e un senso di comunit\u00e0. Questo stile di vita attrarr\u00e0 persone da tutto il mondo in cerca di una realt\u00e0 alternativa, pi\u00f9 naturale e consapevole.<\/p>

        Un altro obiettivo significativo \u00e8 il Dipartimento di Economia Circolare e Solidale della Fondazione, che potr\u00e0 fare la differenza anche per chi non vive nei villaggi. Questo progetto mira a estendere i benefici della solidariet\u00e0 e della sostenibilit\u00e0 a un pubblico pi\u00f9 ampio, creando opportunit\u00e0 per tutti.<\/p>

        Cosa far\u00e0 Giorgio Porcellana nel prossimo futuro?<\/strong><\/h3>

        Giorgio Porcellana: <\/strong>Quello che faccio oggi: godermi la vita ed aiutare il prossimo!<\/p>

        Possiamo dire che Giorgio Porcellana, attraverso il suo lavoro, promuove una riflessione sui sistemi economici, invitando a concentrarsi sulla condivisione e il sostegno reciproco. Per Giorgio Porcellana, l’economia del dono non \u00e8 solo un sistema economico, ma un modo di vivere culturale ed etico. Secondo lui, l’essenza dell’economia del dono risiede nella costruzione di relazioni piuttosto che nell’accumulazione di ricchezze.<\/p>

        Forse Giorgio porcellana sar\u00e0 protagonista del prossimo documentario su Netflix? Una produzione su Giorgio Porcellana sarebbe davvero affascinante. La sua innovativa esplorazione dell’economia del dono come modello economico e culturale trasformativo ha tutti gli elementi per una narrazione coinvolgente. Attraverso interviste, approfondimenti storici ed esempi concreti, il documentario potrebbe mettere in evidenza il potere della generosit\u00e0 e della reciprocit\u00e0 nel ridefinire le comunit\u00e0. Netflix potrebbe dare visibilit\u00e0 alla visione di Giorgio Porcellana, incentrata sul privilegiare le relazioni piuttosto che le transazioni, portando il suo messaggio a un pubblico globale.<\/p>

        Presentando comunit\u00e0 che hanno abbracciato i principi dell’economia del dono, il documentario potrebbe dimostrare i profondi effetti di questo approccio su sostenibilit\u00e0, equit\u00e0 e coesione sociale. Grazie alla sua capacit\u00e0 unica di unire educazione e intrattenimento, Netflix rappresenta la piattaforma ideale per diffondere le idee di Giorgio Porcellana e ispirare gli spettatori a ripensare il loro rapporto con il denaro, il valore e il vero significato di comunit\u00e0.<\/p>\t\t\t\t\t\t\t\t<\/div>\n\t\t\t\t<\/div>\n\t\t\t\t\t<\/div>\n\t\t\t\t<\/div>\n\t\t\t\t<\/div>\n\t\t","protected":false},"excerpt":{"rendered":"

        Islands of Change, la piattaforma di economia solidale ideata da Giorgio Porcellana sta rivoluzionando la finanza digitale<\/p>\n","protected":false},"author":1,"featured_media":5351,"comment_status":"open","ping_status":"open","sticky":false,"template":"","format":"standard","meta":{"site-sidebar-layout":"default","site-content-layout":"","ast-site-content-layout":"default","site-content-style":"default","site-sidebar-style":"default","ast-global-header-display":"","ast-banner-title-visibility":"","ast-main-header-display":"","ast-hfb-above-header-display":"","ast-hfb-below-header-display":"","ast-hfb-mobile-header-display":"","site-post-title":"","ast-breadcrumbs-content":"","ast-featured-img":"","footer-sml-layout":"","theme-transparent-header-meta":"default","adv-header-id-meta":"","stick-header-meta":"","header-above-stick-meta":"","header-main-stick-meta":"","header-below-stick-meta":"","astra-migrate-meta-layouts":"set","ast-page-background-enabled":"default","ast-page-background-meta":{"desktop":{"background-color":"var(--ast-global-color-4)","background-image":"","background-repeat":"repeat","background-position":"center center","background-size":"auto","background-attachment":"scroll","background-type":"","background-media":"","overlay-type":"","overlay-color":"","overlay-opacity":"","overlay-gradient":""},"tablet":{"background-color":"","background-image":"","background-repeat":"repeat","background-position":"center center","background-size":"auto","background-attachment":"scroll","background-type":"","background-media":"","overlay-type":"","overlay-color":"","overlay-opacity":"","overlay-gradient":""},"mobile":{"background-color":"","background-image":"","background-repeat":"repeat","background-position":"center center","background-size":"auto","background-attachment":"scroll","background-type":"","background-media":"","overlay-type":"","overlay-color":"","overlay-opacity":"","overlay-gradient":""}},"ast-content-background-meta":{"desktop":{"background-color":"var(--ast-global-color-5)","background-image":"","background-repeat":"repeat","background-position":"center center","background-size":"auto","background-attachment":"scroll","background-type":"","background-media":"","overlay-type":"","overlay-color":"","overlay-opacity":"","overlay-gradient":""},"tablet":{"background-color":"var(--ast-global-color-5)","background-image":"","background-repeat":"repeat","background-position":"center center","background-size":"auto","background-attachment":"scroll","background-type":"","background-media":"","overlay-type":"","overlay-color":"","overlay-opacity":"","overlay-gradient":""},"mobile":{"background-color":"var(--ast-global-color-5)","background-image":"","background-repeat":"repeat","background-position":"center center","background-size":"auto","background-attachment":"scroll","background-type":"","background-media":"","overlay-type":"","overlay-color":"","overlay-opacity":"","overlay-gradient":""}},"slim_seo":{"title":"{{ post.title }}"},"footnotes":""},"categories":[13],"tags":[],"class_list":["post-5389","post","type-post","status-publish","format-standard","has-post-thumbnail","hentry","category-storie"],"_links":{"self":[{"href":"https:\/\/c500s.com\/it\/wp-json\/wp\/v2\/posts\/5389","targetHints":{"allow":["GET"]}}],"collection":[{"href":"https:\/\/c500s.com\/it\/wp-json\/wp\/v2\/posts"}],"about":[{"href":"https:\/\/c500s.com\/it\/wp-json\/wp\/v2\/types\/post"}],"author":[{"embeddable":true,"href":"https:\/\/c500s.com\/it\/wp-json\/wp\/v2\/users\/1"}],"replies":[{"embeddable":true,"href":"https:\/\/c500s.com\/it\/wp-json\/wp\/v2\/comments?post=5389"}],"version-history":[{"count":26,"href":"https:\/\/c500s.com\/it\/wp-json\/wp\/v2\/posts\/5389\/revisions"}],"predecessor-version":[{"id":5473,"href":"https:\/\/c500s.com\/it\/wp-json\/wp\/v2\/posts\/5389\/revisions\/5473"}],"wp:featuredmedia":[{"embeddable":true,"href":"https:\/\/c500s.com\/it\/wp-json\/wp\/v2\/media\/5351"}],"wp:attachment":[{"href":"https:\/\/c500s.com\/it\/wp-json\/wp\/v2\/media?parent=5389"}],"wp:term":[{"taxonomy":"category","embeddable":true,"href":"https:\/\/c500s.com\/it\/wp-json\/wp\/v2\/categories?post=5389"},{"taxonomy":"post_tag","embeddable":true,"href":"https:\/\/c500s.com\/it\/wp-json\/wp\/v2\/tags?post=5389"}],"curies":[{"name":"wp","href":"https:\/\/api.w.org\/{rel}","templated":true}]}}